lunedì 22 maggio 2017

Germogli di aglio. Prelibatezze di primavera






Non si direbbe, visto le bizzarrie del tempo, ma siamo a primavera inoltrata e gli orti iniziano a donarci le primizie di stagione. Quelle di cui sto per parlare sono sconosciute ai canali di distribuzione convenzionali e per poterle assaggiare dovete cercarle in bacheche tipo "gioielleria" di botteghe di alta gastronomia, oppure ritagliatevi un pomeriggio per un'uscita in campagna alla ricerca di un azienda agricola così unirete l'acquisto ad una piacevole gita.



Vi presento i germogli di aglio; altro non sono che i fiori di questa pianta e, in questo periodo, vengono tolti per dare modo ai bulbi di crescere più sodi. Dell'aglio mantengono le vitamine A, B, C. E e i minerali quali il magnesio, il ferro e il fosforo, ma hanno un sapore meno piccante e, soprattutto, meno invadente.
Talli, tarli, zolle, bigoli de ajo sono i nomi con cui vengono chiamati nelle varie parti d'Italia, da me si chiamano trombe per via del suono che emettono quando vengono estratti dalla pianta molto simile a quello dello strumento musicale.
Inenarrabili nella frittata, creative nel risotto, insolite nell'insalata, io le ho fatte sottolio, perfette per antipasti sfiziosi, e a crema da spalmare sulle "bruschette" o sui formaggi stagionati. Sto sperimentando l'hummus che vi racconterò un'altra volta!


Per farle sottolio bisogna prima tagliarle a pezzetti eliminando la punta, poi si fanno scottare in una soluzione di aceto e vino bianco, si scolano e si lasciano asciugare per alcune ore stese in un panno assorbente, quindi invasarle e coprirle con olio extra vergine di oliva.


Per ridurli in crema metterne un pugno in un frullatore con due o tre cucchiai di olio e.v.o. e  invasare.


Pochissime varietà di aglio emettono questi germogli, quelli che ho utilizzato io sono dell'aglio rosso di Sulmona, varietà autoctona coltivato nella valle Peligna in Abruzzo inserito tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali Italiani (P.A.T.).


Le avete mai provate? Fatemi sapere

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