martedì 28 aprile 2015

Diomira, Paris e il lupo....inizio di una storia





Per la rubrica "Le vie della lana", continuano le mie storie sul quotidiano d'Abruzzo "Il Centro"


“Tutta di verde mi voglio vestire/ tutta di verde per Santo Giovanni/ ché in mezzo al verde mi venne a fedire/ Oilì, oilì, oilà/vuoi tu la veste di lana? O vuoi tu quella di seta a fioretti rossi e gialli?/ tutta di verde la camera e i panni/ oilì, oilì, oilà”
Spose in verde


E’ così che inizia la scena prima della “Figlia di Iorio” di Gabriele D’Annunzio. Questo era il colore delle spose: verde! Ancora più che per l’uomo, il matrimonio è una vera linea di confine per la donna  e il verde era il colore che simboleggiava il cambio della vita e l’inizio di una nuova famiglia e, allo stesso tempo, era di buon auspicio per un futuro sereno e speranzoso!!!
E questa nuova vita girava tutta intorno alla donna. L’uomo fuori casa per lavoro, spesso all’estero, o in transumanza, o richiamato al fronte di guerra non era parte attiva della vita domestica e, così, la donna ricopriva i ruoli di mamma, di papà, di contadina, di infermiera, di legnaiola, di assistente ecclesiastica, di allevatrice…. Oltre a portare avanti il focolare domestico!

Diomira, Paris e il lupo...

E’ matematicamente certo che la normale  vita quotidiana delle nostre bisnonne stroncherebbe ognuna di noi in neanche un’ora. C’erano problemi reali da affrontare in modo reale e, quindi, ci si rimboccava le maniche e ci si sporcava le mani e non ci si arrendeva mai perché non ce n’era il tempo. E alla fine della giornata ci si riuniva tutti in una piazzetta, in un vicolo d’estate o in una stalla d’inverno e si ricamava, si tesseva, si sferruzzava e si chiacchierava e i bambini giocavano rallegrando l’aria…. 
Potrebbe essere  una qualunque storia di un paese qualunque del nostro Abruzzo, ma non lo è. Questa è la storia di Diomira e Paris, pastori e di Fulmine il lupo del Gran Sasso e di Ciaccola la ghiandaia pettegola e di……..Eh no! Il seguito lo leggerete strada facendo!!!!!

Idea per una bomboniera


Continuando la serie dei lavori oggi vi propongo un copri bottiglia che può essere usato come idea simpatica per regalare un buon vino agli amici, ma anche come un’originale bomboniera… Tutto quello che vi serve sono 50 gr di lana (io ho usato AquiLana),  un uncinetto n. 5 e una bottiglia di vino (la mia è Vigna di More di Goriano Valli- AQ) . Iniziare con tre catenelle e lavorare 8 punti bassi sulla seconda catenella di inizio, al 2° giro lavorare 2 punti bassi ogni punto basso del giri precedente; al 3° giro 1 punto basso ogni punto basso; al 4° giro alternare 1 punto basso e 2 punti bassi ogni punto del giro precedente; 5° giro e successivi, fino a raggiungere il diametro del fondo della bottiglia, 1 punto basso ogni punto basso, quindi eseguire in giro di punto alto prendendo la catenella esterna dei punti precedenti e continuare a punti alti a coste (puntando l’uncinetto attraverso l’asticella del punto alto precedente una volta da davanti verso dietro e una volta da dietro verso davanti). Raggiunta l’altezza della bottiglia eseguire gli ultimi due giri come descritto nei fiori della settimana scorsa e terminare con un laccetto (o con un nastro) che chiude a corolla.
Come sempre buon divertimento e, se avete voglia, pubblicate i vostri lavori nella mia pagina www.facebook/icampidimais


Per il box degli eventi: per assaporare con gli occhi e con il palato antiche tradizioni e cibi, da non perdere una visita al Museo della Transumanza di Villetta Barrea (AQ) nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo-Lazio-Molise. Il museo dispone di un’area didattica e di socializzazione, di un’area di degustazione e di esposizione di prodotti artigianali e eno-gastronomici legati alla transumanza e propone, su prenotazione, il Laboratorio didattico del gusto e del paesaggio. Info: 3403174515    

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