sabato 15 aprile 2017

Buona Pasqua








La Pizza di Pasqua Aquilana è dolce che si accompagna bene con i salati. E' un rito da ripetere tutti gli anni. E' una preghiera, un buon augurio, un'aspettativa. E' la ricetta di famiglia che si tramanda di generazione in generazione; è il passato che si utilizza come presente; è il sapore che ti porti in bocca da quando sei bambina. 
La pizza di Pasqua Aquilana è l'odore del lievito "del pane" che si sprigiona mentre inizi a impastarle, è il bigliettino tirato fuori dal barattolo dove ogni tanto dai una sbirciatina per vedere se hai messo tutti gli ingredienti: limoni sì, rum sì, latte sì....


...e impasti, impasti; poi metti a lievitare non prima di aver segnato il composto con una croce "Che Dio ce la mandi buona e senza vento!" Dopo una notte di lievitazione l'alba è letteralmente inondata dal profumo di rum, limone e zucchero. Spianate,  si adagiano su una carta antiaderente e si lasciano levitare ancora e ancora prima di essere infornate. Quando l'ultima Pizza esce dal forno, con un grande sospiro di soddisfazione si sussurra "Opera finita Dio la benedica!". 
Le Pizze di Pasqua si fanno per la famiglia, gli amici, i parenti, si regalano con l'augurio di abbondanza e pace. 


Si taglia la mattina di Pasqua, a colazione, apparecchiando col salame nuovo, coratella fritta in padella, uova sode, un bicchiere di buon vino.
Ci si scambiano auguri, si raccontano aneddoti, si sorride in compagnia.


In questi giorni intrisi da venti di guerra auguro a tutti noi una vera serena e buona Pasqua, che possa passare attraverso i nostri cuori e trovi la forza di far rinsavire le persone deliranti. Non si può giocare alla guerra, non si deve giocare alla guerra o l'umanità ha perso.









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