Metti tre amiche, una Laura, una Claudia, un’Antonella.
Metti passioni comuni, metti entusiasmo, metti una lunga pausa dai ritmi frenetici della vita. Metti una primavera verdissima, tre case un po’ lontane fra loro, ma tutte e tre immerse nel verde .
Metti voglia di condividere quello che amiamo, e metti una videochiamata a tre, che fra risate, bimbi di Laura per le scale, le spalline un po’ fuori posto di Claudia e Antonella in piedi sotto l’antenna, alla fine porta ad un’ idea da seguire. Metti che l’idea sia una delle loro fissazioni, di quelle storiche proprio, ovvero le erbe aromatiche, officinali, tintorie.
Ecco. Messe insieme queste cose, esce fuori quello che stiamo per raccontare. Un ciclo di post a sei mani, tre teste, molte erbette, nei quali ognuna di noi a suo modo descrive, racconta, inventa, immagina, uno dei milioni di possibili usi di una delle erbe che scegliamo di volta in volta.
In questo viaggio io, Laura e Claudia vi accompagniamo in una passeggiata nel bosco davanti a casa, o anche nei vasi profumati del vostro balcone, e impareremo insieme a riconoscere ed usare le erbe aromatiche ed officinali più conosciute e comuni, racconteremo storie e ricette note, e speriamo anche storie e ricette nuove. Senza prenderci troppo sul serio, cercando il bello dietro l’angolo, o meglio appena fuori da una finestra, cercando il bello dovunque possibile, che è una cosa che ci piace tanto fare.
In questo primo post di presentazione abbiamo pensato di iniziare con il
rosmarino. Ognuna di noi lo ha raccontato seguendo le passioni che ci contraddistinguono: Laura appassionata di dolci ne ha fatto un ingrediente per una
crostata alla crema, Claudia l'alchimista dovendo scegliere tra olio aromatico per dolci al cioccolato, liquori e tisane, per questa volta ci delizierà con una
tisana digestiva , io che gioco con i fili, alla costante ricerca di nuovi abbinamenti, ho pensato di utilizzarlo per tingere due matasse di lana che da giorni mi chiedevano che le colorassi un po'.
(foto dal web)
Rosmarino dunque, spighetta nel linguaggio comune. Chi non lo conosce? Il suo nome significa "rugiada marina" dovuto al fatto che cresce spontaneamente in prossimità del mare. E' profumato e come la maggior parte delle piante aromatiche, è autonomo; per la gioia del mio pollice non esattamente verde, non ha bisogno di cure particolari, inoltre non attira parassiti tenendoli anche lontani dalle piante che gli sono intorno.
Il rosmarino ha
innumerevoli proprietà e viene molto utilizzato in erboristeria (ebbene sì, non non si utilizza solamente negli arrosti!) e proprio per le sue virtù curative è una delle piante magiche di
San Giovanni , si dice che la pianta di rosmarino deve essere regalata e quando si vuole piantare un rametto per riprodurlo bisogna farlo durante la notte di luna piena (tentare non costa niente). Proprio per le sue proprietà balsamiche e rinvigorenti è considerato efficace nei riti di purificazione degli ambienti, per benedire case e attività lavorativa e scongiurare il male. Si dice fosse una "mano santa" anche per conservare la giovinezza. Racconta una leggenda che Isabella Regina di Ungheria, vissuta tra il XIV e XV secolo, fece fare un tonico dal suo erborista a base di fiori di rosmarino fermentati nel miele che lei si spalmò in viso ringiovanendo. Io ci ho provato (ovviamente): ho messo una manciata di profumatissimi fiori raccolti all'alba a fermentare alcuni giorni in un barattolino di miele di castagno, poi finì' che lo assaggiai per curiosità e sono rimasta talmente ammaliata dal suo sapore che.... l'ho mangiato (varrà lo stesso per ringiovanire?).
Sto divagando! Stavo dicendo che io il rosmarino l'ho utilizzato per tingere due matasse di lana che ho intenzione di utilizzare per degli inserti in una maglia. Avevo bisogno di un colore che evoca boschi montani di querce, maggiociondoli e abeti, di quelli che con i raggi del sole al tramonto rimandano un colore verde misto al giallo e al marrone in cui perdere lo sguardo e quale "erba" migliore?
Se volete godere dell'odore dell'infuso del rosmarino che invade casa e allo stesso tempo tingere del filo di lana naturale che avete in casa e che aspetta di diventare uno scialle da avvolgersi intorno alle spalle nelle serate di questa tarda primavera, ecco quello di cui avete bisogno:
- 200 gr di aghi e fiori (qualora ce ne fossero) di rosmarino
- 200 gr di lana in matasse
- 500 gr di aceto bianco
- 100 gr di sale grosso
Raccogliere il rosmarino preferibilmente alle ore più calde della giornata, lavarlo, sfilare gli aghi e i fiori dai rametti, pesarlo già mondato e metterlo in una pentola di acciaio, ricoprirlo di acqua , portare a ebollizione, abbassare la fiamma e lasciare sobbollire per un'ora. Al termine spegnere la fiamma e lasciare raffreddare a temperatura ambiente per 12 ore e filtrare il composto con un panno. Mettere nella pentola le matasse di lana precedentemente lasciate in ammollo per 12 ore in una soluzione di 300 gr di acqua in cui sciogliere 100 gr. di sale grosso e 500 gr. di aceto bianco, coprirle con l'infuso appena filtrato, di nuovo portare a ebollizione, abbassare la fiamma al minimo e lasciare sobbollire per 1 ora. Lasciare raffreddare a temperatura ambiente per altre 12 ore quindi sciacquare le matasse in acqua fredda senza strizzarle con forza e, quando l'acqua di lavaggio sarà chiara, scolarle e farle asciugare in un luogo ombroso.
Tutto qua!
Come risultato oltre ad aver utilizzato il rosmarino in maniera insolita vi sarete regalati dei momenti di relax da vivere godendo dei profumi, degli odori, dei colori di una natura che spesso finisce centrifugata nel vortice della nostra quotidianità.
Fare crostate alla crema, regalarsi una tisana rinvigorente, colorare scampoli di filo sono solo un pretesto per vivere il nostro presente e riallinearci con i nostri progetti e obiettivi vivendo in modo consapevole il nostro quotidiano.
Api d’oro
cercavano il miele.
Dove starà il miele?
E’ nell’azzurro
di un fiorellino,
sopra un bocciolo
di rosmarino.
(Federico Garcia Lorca)