giovedì 30 maggio 2013

L'altrove assoluto


Parlare delle origini, dello sviluppo e della diffusione delle arti femminili è cosa ardua! Di certo i racconti popolari, con le loro fate e magie, hanno finito con il velare sempre più di mistero e di poesia queste creazioni.
Nella storia troviamo tracce di arti femminili fin da Ovidio il quale, nelle sue "Metamorfosi", narra della bella Minereva tanto abile nell'arte del tessere quanto crudele nel voler punire Aracne condannandola ad essere ragno solo per aver osato sfidarla in una gara di tessitura.


 E tra gli omerici scritti non si può dimenticare Elena con il suo cestino da lavoro e il suo prezioso fuso.


In tempi più vicini a noi le protagoniste di "Cime Tempestose" si cimentano nel ricamare samplers...


Scavando più a fondo tra i vari reperti archeologici troviamo, per esempio, tracce di lavori a maglia nelle tombe degli egiziani i quali, in un certo senso, praticavano già la lavorazione "jaquard" usando, per i disegni, i loro simboli religiosi o scene di vita quotidiana; in alcuni reperti, per altro, i colori delle lane sono rimasti intatti.
Ancora, nelle zone archeologiche della Grecia, sono state trovate giare aventi come decorazione donne intente ad intrecciar fuselli; potremmo dire che il tombolo, o una cosa molto simile, era conosciuta fin da allora.
Si potrebbe andare avanti così per molto, ma il bandolo della matassa è ancora molto aggrovigliato e l'origine certa dei lavori femminili non credo si avrà mai.
Questo per ragioni storiche! Si sa che la donna non ha mai avuto vita attiva e sociale nelle varie civiltà (tranne in quella Egiziana, ma questa è un'altra storia!!), sicché i suoi operati sono sempre rimasti nell'ambito delle mura domestiche e la cosa si è perpetuata tanto da diventarci spontaneo vivisezionare, per esempio, un bel quadro di Monet o di Giotto, capendo persino lo stato d'animo dell'artista in quel momento, ma davanti a un bel pizzo o un bel ricamo, non andiamo oltre una semplice esclamazione: "Bello!". Mai ci verrebbe in mente di pensare a quali sogni o aspettative aveva la donna che lo ha eseguito, o cosa l'ha spinta a realizzare quel motivo specifico; quali gioie o dolori voleva racchiuderci, quale amore ci voleva incorniciare...Del tutto nulla la possibilità di avere il nome dell'esecutrice del lavoro... E' una cosa molto triste da sottolineare e me ne dispiace e tutt'oggi i lavori femminili non vengono firmati...
Da ora in poi ripromettiamoci di vedere le arti femminili (non solo guardare) sotto un'altra luce: quella della passione che molte nostre antenate hanno messo in molti lavori lasciandoci un patrimonio di cultura e bellezza che rischia di andare perso solo perché siamo costantemente in lotta contro il tempo dimenticandoci chi realmente siamo!!!!!


domenica 12 maggio 2013

Un filo è un filo



Quanti significati può avere la parola filo, ci abbiamo mai pensato?
Il filo di un discorso, sul filo del rasoio, vita appesa a un filo, il filo rosso, vittoria sul filo di lana (quello che oggi si chiama fotofinish), un filo di olio......potremmo continuare all'infinito e pian piano ci renderemo conto che tutta la nostra esistenza è intrecciata da un filo.
Io ho deciso di prenderlo in mano questo filo e di intrecciarci un sogno ed è così che è iniziato il mio viaggio attraverso colori, forme, profumi di fiori e prati bagnati dalla pioggia.
Non mi sono accontentata di lane già colorate, ma ho voluto creare colori tutti miei sperimentando la colorazione con i fiori che trovavo di volta in volta nelle mie montagne e così insieme al gusto della ricerca godevo di tutti i profumi e le emozioni che un paesaggio montano ti regala...




                                                              Camomilla del tintore

                                                                   prove di tintura


                                             Il viola è industriale, il marrone è la pecora nera e
                                                     il giallo è la camomilla del tintore
                                               Il marrone è la pecora nera e il giallo è il tagete

Il passo successivo sarà la creazione del "mio" filato perché ho intenzione di imparare a filare; solo così potrò dire di aver creato un indumento che sappia raccontare del profumo dei prati in primavera, del ronzio delle api che bottinano, del brucare delle greggi, dell'odore dell'alba, della fatica che hanno fatto i nostri nonni per lasciarci un'esistenza migliore...che racconti di me.

martedì 7 maggio 2013

...It's another tequila sunrise.....




Si parla di viaggio e mi viene in mente "Hotel California", oppure "take it Easy", oppure "Tequila Sunrise".... OK mi piacciono gli Eagles!!
Certe mattine ti svegli con la voglia di rifugiarti nel tuo mondo parallelo, così...non per fuggire, ma per ricavarti solo un attimo tutto per te. 
Beh! Ieri mattina è stata una di quelle mattine: incominciata con un'aria tendente all'uggioso, quando le rondini volano basse, il verde del bosco si scurisce e si sente il canto del cuculo attutito dal vento (...sì, abito in montagna, sono di quelle fortunate che, quando aprono le finestre la mattina, non sentono il rumore delle macchine, ma il canto degli uccellini)...Il resto della famiglia ha preso la strada dei loro impegni e io mi sono presa un paio di ore tutte per me: avevo voglia di un viaggio (e no, non ho iniziato a fumare hihihi...sempre a pensare male!!!), senza bagagli, senza prendere treni, auto...di quelli che ti bastano un paio di scarpette da corsa, una tuta e, immancabile, un Ipod (ai miei tempi si chiamava walk-man e già era tutto dire!!!)..appena inforcato il sentiero per il bosco le note di "Tequila Sunrise" mi hanno portato in mezzo al Grand Canyon e le mie gambe correvano, saltavano, guadavano rivoli di acqua, arrampicavano e mi sono sentita appagata, un tutt'uno con quello che mi stava intorno; il sudore mi rigava ogni parte del corpo e il mio fiatone si univa al rumore del vento e io ero felice, come una bambina appena uscita dal luna park...quando l'ultima nota di "Hotel California" uscì dalle cuffiette, io ero già sotto la doccia soddisfatta, perché avevo appena conquistato il mondo!!!

E...state in Abruzzo knitting kal

  Anche se il clima dimostra il contrario è primavera e, accantonata la lana per un po',  la voglia di sferruzzare fili più "legger...