mercoledì 31 ottobre 2012

I campi di mais

 
 
 
 
 
 
 
 
...da dove incomincio?
 
                                                                     Da qui!

 Questo caminetto è il motivo per cui mi sono letteralmente innamorata di questo locale... e poi il pavimento di cotto e le volte "a botte" con le pietre e poi Ovindoli che è un paese bellissimo.
Sabato scorso, 27 ottobre, ho inaugurato il mio sogno...sotto il diluvio universale, ma io l'ho interpretato come buon auspicio!!!!!


E tanto per rimanere sul sicuro ho attaccato al muro due coccinelle.....


...e una cornucopia non si sa mai!!!!!
 
Finalmente "I campi di mais" non  sono più virtuali, ma hanno una collocazione ben precisa : Corso Umberto I, n. 12 - Ovindoli.
Oltre che un laboratorio di maglieria e sartoria, vorrei  diventasse anche un "salotto" dove potersi riunire per sferruzzare, uncinettare, ciaccolare, leggere libri, sfogliare riviste, scambiarsi pareri, sorseggiare tisane.....io ho sempre sognato un posto così: una specie di rifugio dove andare per staccare dalle corse quotidiane, anche solo per dire ciao e per assicurarsi che tutto sia al posto giusto...è per questo che ho riservato la stanza "destressizzata"
 


Ok è ancora vuota, ma presto ci sarà una poltrona, un bel tavolo con delle panche, una libreria, un angolo "cottura" e tutti gli attrezzi del mestiere, incluso un telaio che metterò subito all'opera.
Vi ho incuriosito?...No, non vi faccio vedere cosa ho messo alle altre stanze, altrimenti rovino tutta la sorpresa!!!
Allora!!!! Cosa state aspettando?

giovedì 25 ottobre 2012

"Go the distance"


Ci siamo!!!!
Ho il fiato in gola, non riesco più a dormire, a volte ho le vertiggini...ci si sente sempre così il momento prima che un sogno si sta realizzando?
Mi sento come quando ero ragazzina e facevo le gare di nuoto, e, l'attimo prima del fischio di  via, stavo sul blocco di partenza a fissare l'acqua immobile mentre il cuore mi batteva a mille...e l'unica cosa che riuscivo a focalizzare era l'arrivo quando tutto sarebbe finito...bene o male, ma finito!
In questo momento l'unica cosa che riesco a pensare è una frase che recita "butta il cuore oltre l'ostacolo, è l'unico modo per ottenere il meglio di te"... e l'ho fatto realizzando un sogno che avevo dentro da tempo immemore e sabato aprirò un laboratorio tutto mio di maglieria/sartoria. E' una follia!!! Forse, ma sono felice come una bambina in una stanza piena di giocattoli.
I fili mi hanno sempre affascinato per la diversità di  forme che possono prendere dipendentemente dagli attrezzi che si usano, per i colori che possono farti felice o triste secondo le gradazioni che si usano, per la sensazione di serenità che ti sanno dare quando ci intrecci un progetto.
Con un filo tesseva Penelope, cuciva e lavorava a maglia Maria, elaborava trine eteree Aracne, ci usciva da un labirinto Arianna, su un filo è appesa la nostra vita o quel filo è la nostra stessa vita....
Io ho fatto di quel filo la mia vita e l'ho chiamato "I campi di mais" perché è un sogno realizzato e l'ho posizionato tra i monti in un classico paese-presepe dove il trascorrere del tempo ha ancora dimensioni umane e segna il passo con il rintocco delle campane della Chiesa Parrocchiale

domenica 21 ottobre 2012

Pensieri


".....Fino a quando sei viva sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite...insisti, anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c'è in te.
Fai in modo che invece che compassione ti portino rispetto.
......
Quando a causa degli anni non potrai più correre, cammina veloce.
Quando non potrai più camminare velore, cammina.
Quando non potrai più camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!"
- Madre Teresa di Calcutta -
 
 
 


Questa poesia di Madre Teresa è stato amore a prima vista (anzi a prima lettura!!!); forse perché mi è capitata di leggerla proprio mentre stavo per arrendermi, mi ha ridato la forza di prendere il bastone e continuare a camminare ed è stata una sensazione bellissima perché mi sono ripresa la mia vita e ho ripreso a sognare e mi sono accorta che il mondo intorno non era più sbiadito e insipido e ho realizzato che avevo perso fin troppo tempo a compiangermi.
Ergo: say turned!!!!! Sorprese in arrivo

giovedì 18 ottobre 2012

Le tasche del grembiule di nonna




Questa mattina, mentre preparavo gli ingredienti per fare una torta di mele, ad un tratto mi è tornato in bocca il sapore della scaglia di cannella che faceva da cuore ai confetti "cannellini"..... mia nonna li portava sempre in tasca e li usava come panacea per tutti i mali: mi facevo male mentre giocavo?, ne tirava fuori uno mentre con il grembiule mi asciugava le lacrime; stavo in giro per casa senza prendere iniziative?, eccone un altro che mi aiutava a pensare; stavo con le mie amiche? ne tirava fuori per tutte!!!!! ........

Per un periodo ho creduto che le sue tasche fossero magiche, una sorta di borsa di Mary Poppins, pronte a riempirsi di qualunque cosa desiderassi!!!!
Durante i pomeriggi piovosi ci mettevamo sedute sulle scalette del corrodoio e mentre io parlavo e parlavo lei tirava fuori  dalle sue tasche un gomitolo di lana e con i ferri incominciava ad intrecciare il filo seguendo quello che la sua fantasia le disegnava!!! E faceva dritti e rovesci e trecce e rombi e mi diceva che la nostra vita era come un filo di lana che si intrecciava con altre vite e disegnava altre strade; a volte bisogna disfare perché si è saltato un giro, altre il filo scorre come per magia tra le tue mani, altre ancora si intreccia e devi fermarti a sbrogliare i nodi, ma, alla fine, il lavoro si completa e ti accorgerai che tutto il tempo che hai impiegato a fare e disfare e sbrogliare scompare di fronte alla gioia di metterlo addosso.
E' stato allora che ho iniziato ad armeggiare con i ferri da calza e non mi sono più fermata, ma solo ora,  da adulta, ho capito il senso di quelle parole che lei mi diceva con tanta dolcezza, e, solo ora, ho capito che racchiudevano tante e tali fatiche che oggi stroncherebbelo la più forte di noi ed è per questo che quando mi sento dire "lavorare la maglia roba da nonne", io mi sento fiera di fare un "lavoro da nonne"
 

lunedì 15 ottobre 2012

Piove!






Alzi la mano chi di voi, sentendo il rumore della pioggia, ha pensato, almeno una volta, ai tamerici!!!!! Generazioni di studenti sono usciti da scuola con una domanda che si sono guardati bene dal fare alla prof di turno: "Ma che razza di pianta sono i tanerici?"

questi sono i tamerici

 
Lo ammetto, questa sera, mentre sentivo la pioggia scrosciare, mi sono venuti in mente "le  tamerici salmastre e arse", così, di colpo!!!!
E' strano come le cose prendono un altro aspetto quando non sei più a scuola e come una poesia come "La pioggia nel pineto" possa, di colpo, sembrarti così bella e piena di immagini e rumori e colori....ma dov'erano tutte queste sensazioni quando ero a scuola??? E mi è venuto in mente di come all'età più bella della nostra esistenza, ci perdiamo proprio le cose migliori e per un attimo ho pensato a Benjamin Button che percorre a ritroso la vita nascendo vecchio e morendo giovane e per un micron di secondo magari ho anche creduto che sarebbe stato bellissimo, ma anche no perché non avrei avuto  una briciola di un qualsivoglia ricordo!!! 
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(elucubrazioni mentali all'1.15 di notte)
=)
 




giovedì 11 ottobre 2012

Field of dreams



Cornfield, così suonerebbe I Campi di Mais in inglese.
Ancora era un sogno e io avevo già scelto il nome della mia attività: è un segno!
Perché proprio il mais? Perché porta fortuna? Può darsi, ma la scintilla è scoccata dopo aver visto un film con Kevin Kosten e Ray Liotta: "Field of dreams".... io ci ho messo un po' più di tempo per capire la voce che mi ripeteva "go the distance", però ho costruito ugualmente  il mio campo da gioco e sapete cosa? Sa di buono

mercoledì 10 ottobre 2012

Qui comincia l'avventura.....




Avete presente l'aurora, l'attimo prima che sorge il sole, quando la natura si ferma tirando il fiato in attesa dell'alba? Beh! E' così che mi sento in questo momento: con il fiato sospeso, in attesa che avvenga qualcosa di bello e magico.
Ho preso una decisione, epocale sotto alcuni aspetti: dopo anni di lavoro dipendente mi sono riappropriata della mia vita, ho aperto il cassetto dei miei sogni e ho incominciato a dar loro una forma. E' venuta fuori una matassa di lana: bianca, profumata di lavanda che mi ha riportato indietro nel tempo  quando bimbetta, in vacanza dai miei nonni, mi divertivo a giocare con le lane di nonna Agnese (anzi Nonnagnesina per l'esattezza). E' lei che mi ha insegnato a tenere il mio primo uncinetto in mano; che mi si sedeva accanto e pazientemente mi ripeteva: "getta il filo intorno all'uncinetto, infila l'uncinetto nel punto che hai sotto, prendi il filo e tiralo  fuori, getta di nuovo il filo e fallo passare nelle asole che hai in sospeso" e, mentre io armeggiavo, lei mi raccontava la storia del filo di lana, di quando era giovane e passava le serate invernali a cardarla, filarla, colorarla per farne il suo corredo.....
Nel frattempo sono cresciuta, ho una famiglia mia, ho percorso tante strade, ma la passione del filo di lana mi è sempre rimasta dentro e ora ha ripreso a prendere forma, o, forse, non l'ha mai persa...si era soltanto un po' aggrovigliata!


E...state in Abruzzo knitting kal

  Anche se il clima dimostra il contrario è primavera e, accantonata la lana per un po',  la voglia di sferruzzare fili più "legger...