“…La leggenda narra di una
bambina che, come Cappuccetto Rosso, era stata mandata a portare il pane ai
pastori. Di fronte all’avvicinarsi di un brutto temporale, questi si erano
rifugiati nelle grotte con il gregge. A un certo punto la piccola vide un
nastro celeste attraversare il cielo e, presa da stupore, lo seguì correndo. I
pastori non ne vollero sapere di abbandonare il loro rifugio e, quando la
parete della montagna venne giù, rimasero sepolti dai sassi. Il nastro, con la
sua bellezza effimera, proprio come l’arte, aveva indicato una direzione di
salvezza” – Da “Legarsi alla montagna” di Maria Lai
Mi sono imbattuta sul personaggio
Maria Lai facendo delle ricerche sui filati e non sono riuscita più a venirne
fuori; lei è riuscita a raccontare con i fili quello che ognuno di noi neanche
riesce ad esprimere a parole…
Sarebbe bello se tutti
riuscissimo a seguire un nastro celeste e, con questo, formare una rete che imprigioni tutti i
rancori che attanagliano le nostre anime; liberi le linee di confine intrise di
odi ancestrali e rinsaldi amicizie, unisca popoli, rinforzi tradizioni.
E’ un grande lavoro, ma non è un
lavoro impossibile, basta incominciare dall’osservazione delle piccole cose
come farsi emozionare dai colori di un alba o di un tramonto, dal susseguirsi
delle stagioni, dai progressi che i nostri figli fanno giorno per giorno
cercando di non farci soffocare dalla quotidianità che, solo per abitudine, è
sempre uguale a se stessa. Fiodor Dostoevskij, anticipandolo ne
“L’Idiota”, ci dice “La bellezza salverà
il mondo” e lo farà spiegare dal Principe Miuski ne “I fratelli Karamazov” “…E’
la bellezza che porta all’amore condiviso con il dolore; il mondo sarà salvo
oggi e sempre finché ci sarà questo gesto!”
Oggi ho voluto staccarmi dai
consueti racconti e riflettere su come ci stiamo imbruttendo; troppo presi a
coltivare il nostro orticello non ci stiamo rendendo conto che stiamo andando
alla deriva e, cosa ancora più grave, siamo da esempio negativo per i nostri
figli che, persi in questo magma di brutte parole, non riescono a seguire un
nastro celeste.
“Raccolgo reperti di stelle/ tra
fili di trame lucenti/ tessute sul mare dai venti leggeri, venuti a
giocare sull’onda solenne del niente” Maria Lai