Per la rubrica "Le vie della lana", continuano le mie storie sul quotidiano d'Abruzzo "Il Centro"
“Tutta di verde mi voglio
vestire/ tutta di verde per Santo Giovanni/ ché in mezzo al verde mi venne a
fedire/ Oilì, oilì, oilà/vuoi tu la veste di lana? O vuoi tu quella di seta a
fioretti rossi e gialli?/ tutta di verde la camera e i panni/ oilì, oilì, oilà”
Spose in verde
E’ così che inizia la scena prima
della “Figlia di Iorio” di Gabriele D’Annunzio. Questo era il colore delle
spose: verde! Ancora più che per l’uomo, il matrimonio è una vera linea di
confine per la donna e il verde era il
colore che simboleggiava il cambio della vita e l’inizio di una nuova famiglia
e, allo stesso tempo, era di buon auspicio per un futuro sereno e speranzoso!!!
E questa nuova vita girava tutta
intorno alla donna. L’uomo fuori casa per lavoro, spesso all’estero, o in
transumanza, o richiamato al fronte di guerra non era parte attiva della vita
domestica e, così, la donna ricopriva i ruoli di mamma, di papà, di contadina,
di infermiera, di legnaiola, di assistente ecclesiastica, di allevatrice….
Oltre a portare avanti il focolare domestico!
Diomira, Paris e il lupo...
E’ matematicamente certo che la
normale vita quotidiana delle nostre
bisnonne stroncherebbe ognuna di noi in neanche un’ora. C’erano problemi reali
da affrontare in modo reale e, quindi, ci si rimboccava le maniche e ci si
sporcava le mani e non ci si arrendeva mai perché non ce n’era il tempo. E alla
fine della giornata ci si riuniva tutti in una piazzetta, in un vicolo d’estate
o in una stalla d’inverno e si ricamava, si tesseva, si sferruzzava e si
chiacchierava e i bambini giocavano rallegrando l’aria….
Potrebbe essere una qualunque storia di un paese qualunque
del nostro Abruzzo, ma non lo è. Questa è la storia di Diomira e Paris, pastori
e di Fulmine il lupo del Gran Sasso e di Ciaccola la ghiandaia pettegola e
di……..Eh no! Il seguito lo leggerete strada facendo!!!!!
Idea per una bomboniera
Continuando la serie dei lavori
oggi vi propongo un copri bottiglia che può essere usato come idea simpatica
per regalare un buon vino agli amici, ma anche come un’originale bomboniera…
Tutto quello che vi serve sono 50 gr di lana (io ho usato AquiLana), un uncinetto n. 5 e una bottiglia di vino (la
mia è Vigna di More di Goriano Valli- AQ) . Iniziare con tre catenelle e
lavorare 8 punti bassi sulla seconda catenella di inizio, al 2° giro lavorare 2
punti bassi ogni punto basso del giri precedente; al 3° giro 1 punto basso ogni
punto basso; al 4° giro alternare 1 punto basso e 2 punti bassi ogni punto del
giro precedente; 5° giro e successivi, fino a raggiungere il diametro del fondo
della bottiglia, 1 punto basso ogni punto basso, quindi eseguire in giro di
punto alto prendendo la catenella esterna dei punti precedenti e continuare a
punti alti a coste (puntando l’uncinetto attraverso l’asticella del punto alto
precedente una volta da davanti verso dietro e una volta da dietro verso
davanti). Raggiunta l’altezza della bottiglia eseguire gli ultimi due giri come
descritto nei fiori della settimana scorsa e terminare con un laccetto (o con
un nastro) che chiude a corolla.
Come sempre buon divertimento e,
se avete voglia, pubblicate i vostri lavori nella mia pagina www.facebook/icampidimais
Per il box degli eventi: per
assaporare con gli occhi e con il palato antiche tradizioni e cibi, da non
perdere una visita al Museo della Transumanza di Villetta Barrea (AQ) nel cuore
del Parco Nazionale d’Abruzzo-Lazio-Molise. Il museo dispone di un’area
didattica e di socializzazione, di un’area di degustazione e di esposizione di
prodotti artigianali e eno-gastronomici legati alla transumanza e propone, su
prenotazione, il Laboratorio didattico del gusto e del paesaggio. Info:
3403174515
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